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Visione Alchemica
Ho velato i miei occhi
con la polvere della tristezza,
finché entrambi non divennero un mare in tempesta.
Tutte le lacrime che noi creature
attraversate dall’ostile destino versiamo
non sono solo lacrime, ma svolte impugnate per obblighi e disegni.
Il cuore vela la sua angoscia con visioni immaginarie.
Sii forte e giusta, tu che sei asceta della giustizia e donna del mistero.
Tu, spirito, libero dal “noi” e dall’”io”,
animo e intelletto di uomo e di donna.
Se un uomo e una donna diventano uno,
quell’uno sei tu
che declini essenze di ogni essere come il sacerdote del tempio.
E se quell’unita’ è cancellata, tu sei anche quello.
Cosa sono questo “noi” e questo “io”?
Tu hai creato questo “noi” e questo “io”
perché tu potessi giocare
al gioco del corteggiamento con te stesso,
affinché tutti i “tu” e gli “io” diventino un’anima sola
e infine anneghino nei capricci nell’amato.
Tu che sei il mio tormento e il mio rimpianto: Sii la mia illusione di vederti felice.
Può il pensiero sentire il tuo riso o la tua pena lontani?
Dimmi, è possibile vederti oltre le nubi del cielo?
Eppur è questo, io vedo anche se non vedo e so anche se non so.
Perché di immagini in prestito all’universo vive questo cuore.
Nel limbo infinito oltre il dolore vince la gioia.
L’amore è al di là di entrambe le condizioni.
Esistenza in bocciolo senza primavera e senza autunno, oltre ciò che è giusto e ingiusto,
c’è un luogo inespugnabile dove si nasconde l’amore.